Circolo Culturale Libertario Rimini

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MARETTA! Sognare pesante

by on Set.17, 2023, under General

Domenica 24 settembre 2023
Dalle 16 alle 22.30 presso la Biblioteca Libertad, via Nigra 26, Rimini
MARETTA!
Sognare pesante
Il Circolo Culturale Libertario organizza un pomeriggio di libri, musica, libero baratto, socialità.
Libri :
Stand di Biblioteca Libertad e Not a Bookshop, presentazione di “L’invasione degli extraterroni”, fumetto, con l’autore Renald Hysi e la disegnatrice Elena Rapa.
Musica:
Live dalle 21: Worabbi.
Incursioni musicali con Bela Artrosi selecter.
Presenze:
Mai più sfruttamento stagionale, il Circolo Ticchio con mostra fotografica.
Rinfresco vegan/vegetariano/birre e vino del territorio.
Spazio libero baratto : porta il tuo usato (libri, cd, dvd, vinili, vestiti, piccoli oggetti, elettrodomestici) e scambialo con quello altrui. Niente soldi, solo baratto! Esposizione a cura dei partecipanti, munirsi di tavolino o plaid.
Ingresso libero e gratuito.
“Eppur la nostra è solo idea d amore.”
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Solidarietà alle persone colpite dalle inondazioni a Cesena e Ravenna

by on Mag.19, 2023, under General

Sosteniamo l’azione solidale delle Brigate di Solidarietà Attiva a Ravenna e della Brigata Popolare di Solidarietà di Cesena verso le persone colpite dalle inondazioni.

Il Circolo Culturale Libertario di Rimini raccoglie fondi per supportare i compagni e le compagne che si stanno attivamente adoperando in azioni di solidarietà sui loro territori.

Per contribuire:

oggi venerdì 19 maggio dalle 17 alle 19 presso la Biblioteca Libertad, via Nigra 26, Rimini

oppure contattare libertariorimini@gmail.com

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Gli anarchici contro il fascismo

by on Apr.25, 2023, under Antifascismo

Gli anarchici contro il fascismo
di A.A.V.V.

rivista anarchica
anno 3 nr. 20
aprile 1973

Nelle pagine che seguono sono ricordati alcuni episodi della resistenza opposta dagli anarchici al fascismo, con particolare riguardo alla lotta contro lo squadrismo delle camicie nere all’inizio degli anni ’20 ed alla resistenza armata contro i nazifascisti (1943-45). Alcuni episodi, dicevamo: non pretendiamo infatti in queste poche pagine di fare la storia della resistenza anarchica al fascismo né di segnalarne tutte le fasi salienti. Tanto più che noi stessi della redazione ci troviamo costretti, per ragioni di spazio o per eccessiva frammentarietà, a non pubblicare tutte le testimonianze e le informazioni che ci sono giunte da compagni di molte regioni italiane.
Vogliamo sottolineare inoltre che è difficile inquadrare questi episodi in uno schema storico preciso, per il semplice motivo che tale storia non è mai stata scritta. Siamo certi comunque che scavando accuratamente nel passato, ricercando documenti e pubblicazioni dell’epoca raccogliendo altre preziose testimonianze di chi allora visse e combattè contro il fascismo, sarebbe possibile riportare alla luce altri episodi di lotta, altre figure di compagni. Il nostro scopo è semplicemente quello di contribuire a rompere quel “muro del silenzio” che circonda la partecipazione degli anarchici a quella lotta antifascista che la falsa retorica della Repubblica Conciliare vorrebbe attribuire solo alle forze rappresentate in Parlamento.

segue a:

http://www.arivista.org/?nr=020&pag=20_03.htm

 

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“La Rivoluzione comincia ora”. L’anarchico Pio Turroni

by on Gen.28, 2023, under General

Presentazione del libro con l’autore, Lorenzo Pezzica (Ed. Eleuthera, 2022)

Sabato 11 febbraio 2023, h. 17.30, presso la Biblioteca Libertad, via Nigra 26, Rimini.

Incontro organizzato da Circolo Culturale Libertario, Rimini

 

Pio Turroni (1906-1982) per tutta la vita lavora come muratore. È un uomo semplice, un autodidatta, ma la sua non è affatto una storia semplice. Schedato a sedici anni come sovversivo, diventa ben presto uno dei più importanti (e sorvegliati) anarchici italiani, intimo amico di militanti internazionalmente noti come l’ucraino Nestor Machno, quando è ormai esule in Francia, o come l’italiano Camillo Berneri, di cui è il più stretto collaboratore quando nel 1937 gli stalinisti lo ammazzano a Barcellona. Combatte, e non in senso metaforico, il nazifascismo, il franchismo e lo stalinismo, anche se sono le democrazie a mandarlo ripetutamente in galera. Collabora con Garosci, Lussu, Valiani e molti altri «fuoriusciti» antifascisti, con i quali scappa fortunosamente da Marsiglia allo scoppio della seconda guerra mondiale. E tenta, con altri anarchici italiani e spagnoli, di far fuori Mussolini per ben tre volte. Senza riuscirci, ma senza smettere un solo istante di combattere il fascismo in qualsiasi parte del mondo si trovi. Uomo d’azione e non di lettere, nondimeno fonda giornali e case editrici. Ecco, questo è stato Pio Turroni, mani callose, passione anarchica.

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Incontro con il Collettivo Malamente

by on Dic.10, 2022, under General

Sabato 17 dicembre alle 17.30 presso la Biblioteca Libertad, via Nigra 26 Rimini, ospiteremo il Collettivo Malamente, che presenterà il nuovo numero della rivista e le ultime proposte delle Edizioni Malamente ( https://edizionimalamente.it) :
Qui siamo in guerra“, testimonianze e scritti su anarchia, antifascismo e femminismo in Ucraina, Russia e Bielorussia;
Mutuo appoggio. Costruire solidarietà durante questa crisi (e la prossima)”, di Dean Spade.
Ingresso libero e gratuito
Info: Circolo Culturale Libertario, libertariorimini@gmail.com
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Non è il momento dei distinguo

by on Mag.18, 2022, under Antimilitarismo, General

Quello che è successo a Rimini nei giorni scorsi non è un caso; non c’è bisogno di denunce formali per capire che cosa ha rappresentato l’invasione degli alpini: l’ espressione della cultura patriarcale maschilista e sessista. Non sono pochi infiltrati, non sono poche mele marce: la cultura militare è questo.
Non è il momento dei distinguo.
Il dominio patriarcale dà una ben determinata visione dell’uomo, della donna e dei loro corpi: l’uomo forte e macho, protettore/liberatore/aggressore che sente il diritto ed il potere di giudicare, toccare, sbeffeggiare, difendere o violare il corpo della donna. La donna intesa ancora come debole e sottomessa, indifesa/riproduttrice/vittima. Anche se i ruoli di genere tradizionali stanno subendo una picconata dopo l’altra, il corpo della donna è ancora legato all’iconografia patriottarda che lo vede come corpo che deve essere a tutti i costi difeso o violato.
A questo proposito si vedano alcuni aberranti commenti alle segnalazioni di Non Una di Meno Rimini, Pride Off e Casa Madiba, a cui va tutta la nostra solidarietà.
In ogni conflitto bellico il corpo diventa il confine biopolitico cruciale, lo vediamo anche ora in Ucraina. Il maschio sferra il proprio attacco sul corpo della donna. La violenza sessuale sulle donne è usata come arma e strategia di guerra alimentando la sottomissione e la paura del nemico così come le gerarchie di genere. Lo sfruttamento e violazione del corpo della donna è un vero un strumento per raggiungere l’affermazione militare e quindi un vero e proprio terreno di dominio militare.
Dall’altra parte della barricata, la propaganda bellica nazionale fa della violazione del corpo femminile un oltraggio al nucleo più intimo e stabile della nazione, la famiglia, e quindi una vera e propria onta per tutta la patria. Sta allo stato, attraverso l’uomo soldato, ristabilire la sicurezza violata, in modo da poter rivendicare/rinnovare il modello di famiglia patriarcale in cui la guida è l’uomo che deve dominare e proteggere la donna. Nella dialettica patriarcale e militare, l’uomo ha sia il potere ed il diritto di aggredire, cosi come quello di salvare. La incoerente dualità del potere patriarcale-militare vede il soldato come un giustificato aggressore di corpi di donne da violare e dominare in territori nemici, e al tempo stesso, stimato protettore delle rappresentanze “più deboli” della famiglia a e della società in patria.
La cultura dello stupro e la sua propaganda non servono solo nei territori in guerra: anche qui, in Europa, il corpo della donna diventa strumento per la legittimazione di politiche securitarie ed imperialiste, di cui l’esercito non è che il braccio armato; ciò che viene spacciato per protezione si traduce nelle strade in criminalizzazione e repressione di tutte quelle individualità e quei gruppi che non si omologano e non alimentano le gerarchie di genere tradizionali. Queste individualità sono spesso considerat* dai regimi democratici troppo fuori dallo schema patriarcale perché non in linea con le gerarchie di genere e di conseguenza destabilizzano stabili ed antiche dinamiche di potere difficili da abbandonare.
La mentalità militare non è solo una questione di genere ma quintessenza del regime patriarcale; si fonda sull’intimo legame tra potere, violenza e superiorità fisica, sul disprezzo della debolezza e culto della forza, ma soprattutto sul rispetto della gerarchia e sulla cieca obbedienza agli ordini, in una parola sul dominio. La donna deve accettare la sottomissione perché è una caratteristica intrinseca del militarismo e della gerarchia di genere.
Nella lotta per sradicare la cultura patriarcale crediamo sia necessario assumere l’antimilitarismo come valore cardine, stimolare il dibattito e programmare un’azione politica che tenga conto di questo legame.
Essere antimilitarista significa schierarsi contro ogni forma gerarchica e di dominio, significa scardinare l’immagine che la società ha della donna, significa rivendicare l’auto-determinazione e la costruzione di un mondo basato su altri sistemi possibili, che non prevedano la sopraffazione ma l’orizzontalità, il riconoscimento dell’altr*, sicuramente non fondati su una presunta identità nazionale ma sull’uguaglianza nella libertà e sullo smantellamento della superiorità di gerarchica e di genere.
Spezzare le catene patriarcali vuol dire infrangere e rifiutare le istituzioni totalitarie, a partire dagli eserciti, da tutte le “forze di sicurezza” e dalle loro prigioni, per gettare le basi di un mondo inclusivo da condividere assieme senza gerarchie, senza dogmi e senza confini.
Le compagne e i compagni del Circolo Culturale Libertario di Rimini
(grazie a Cristina, Umanità Nova 10/03/2019)
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Solidarietà a Lia Celi, a Non Una Di Meno

by on Mag.09, 2022, under Antimilitarismo, General

Le compagne e i compagni del Circolo Culturale Libertario di Rimini esprimono con la presente tutta la loro solidarietà a Lia Celi, a Non Una Di Meno e a quante e quanti sono in questo momento vittime del clima di odio e intolleranza che ogni manifestazione militarista, come sempre e una volta di più, genera. Nessuna critica, nessuna voce di dissenso all’adunata degli alpini sembra possa levarsi senza suscitare il rancore rabbioso di parte della città, alla faccia della pacifica convivenza democratica tanto decantata. Di questo clima, politicamente ed in coscienza, qualcuno ne risponderà, appena terminerà il rumore dei registratori di cassa così come il testosterone che ora in tanti si sentono autorizzati a vomitare.
Circolo Culturale Libertario Rimini
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SOSTIENI LA BIBLIOTECA F. SERANTINI

by on Mag.08, 2022, under General

SOSTIENI LA BIBLIOTECA F. SERANTINI!!
Potrebbe essere un'immagine raffigurante una o più persone e il seguente testo "1972-2022 cinquant'anni senza giustizia Firma per il 5xmille Associazione amici della Biblioteca Franco Serantini cinquant'anni di memoria resistente Sostieni la cultura e la memoria, non ti costa nulla. Pensaci!"
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Rimini, 25 aprile 2022

by on Apr.28, 2022, under General

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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URGENCE SOLIDARITE

by on Apr.28, 2022, under Antimilitarismo

URGENCE SOLIDARITE

 Initiative de solidarité avec les réfugiés, les déserteurs , les pacifistes en Ukraine comme en Russie et Belarus

https://nowar.solidarite.online/

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